Nelle immediate vicinanze della grotta di Piazzöl si trova una piccola cappella. Dopo la costruzione e la benedizione della grotta, dedicata alla Madonna di Lourdes nel 1913, non ebbe a passare molto tempo che la popolazione ed i boscaioli di Fiemme sentirono l’esigenza di erigere nelle vicinanze della grotta un piccolo tempio che permettesse loro di seguire la Santa Messa.
Prima della riforma liturgica promossa dal Concilio Vaticano II, (1962-1965), non era infatti possibile celebrare la Santa Messa all’aperto senza una speciale autorizzazione dell’autorità ecclesiastica. Fu così che, ben presto, si costituì un apposito Comitato con l’obiettivo di promuovere l’erezione di una piccola cappella.
La cappella del Santuario, finanziata generosamente dalla Magnifica Comunità Generale di Fiemme, fu quindi edificata nel 1927 dalla ditta L.Depaoli, su disegno del valente pittore accademico Enrico Clauser di Cavalese.
Al suo interno, al posto della pala d’altare, fu collocata una pregevole statua lignea della Madonna, opera dello scultore Giuseppe Iellico di Moena donata della Magnifica Comunità Generale di Fiemme. I bellissimi affreschi interni vennero invece realizzati da Giovanni Battista Daprà, detto “Tisti” di Molina di Fiemme. All’esterno, la cappella del Santuario venne caratterizzata con la realizzazione di un piccolo portico in corrispondenza del lato dell’entrata nonché con un campaniletto a vela posto su un tetto a due spioventi coperti di embrici verdi e marroni.
La chiesetta fu quindi consacrata, a quattordici anni esatti dalla benedizione della grotta, il giorno 8 settembre 1927, con la partecipazione di oltre 200 boscaioli provenienti da tutta la Val di Fiemme. La solenne celebrazione del 1927 segnò anche l’ufficiale riconoscimento dell’intero complesso votivo quale “ Santuario della Natività della Beata Vergine Maria in Piazzol”.
Una lastra in marmo accanto alla porta d’ingresso ricorda ancor oggi sei persone benemerite, tra le quali il promotore della costruzione della grotta Quirino Prada, ereca l’iscrizione: “Benedetta la memoria di chi aiutò la vedova e l’orfano e cooperò al decoro della casa di Dio e della Madre Sua“.
La chiesetta, così come l’intero complesso del Santuario, fu successivamente risistemata nel 1960. In quell’occasione si intervenne anche sul piccolo campanile in modo che esso potesse contenere una nuova campanella offerta, il 30 dicembre 1959, dal dott. Donato Nardin, amministratore dell’Azienda Forestale Demaniale Regionale di Cavalese.
Più di recente, nel 1997, in conformità alle mutate esigenze liturgiche, venne organizzato, tra gli scultori di Fiemme, un Concorso per l’allestimento interno alla chiesetta di un nuovo altare: tra i bozzetti dei sei partecipanti, esposti e vagliati dai fedeli nella sala parrocchiale di Molina, fu scelto quello presentato dallo scultore Enzo lellici di Tesero. Tra il 1998 ed il 1999, l’artista risultato vincitore ha quindi provveduto, con la collaborazione della falegnameria di Aldo e Ivan Bortolotti, alla realizzazione del nuovo altare così come della nuova pala, una scultura in legno che, con l’altare, è stata benedetta dall’allora parroco di Molina, fra Angelico Boschetto, in occasione della Festa del Santuario, il 5 settembre 1999.
La pala, raffigura in modo stilizzato un albero che richiama la simbologia dell’albero della vita che, nei racconti della creazione, il Signore piantò al centro del giardino. In alto è raffigurato il volto della Vergine Maria, che si fa mediatrice tra cielo e terra, orientando verso l’alto la vita ed il lavoro dell’uomo. Ai lati sono rappresentate sei figure di boscaioli e alla radice dell’albero si trova l’uomo, che in preghiera manifesta il suo desiderio di redenzione e di salvezza dai pericoli che incontra nel suo lavoro nella vita.
La chiesetta, aperta da maggio ad ottobre è sempre meta, come il resto del complesso votivo di Piazzöl, di frequenti visite e numerosi pellegrinaggi. La Festa del Santuario è celebrata ogni anno con solennità e con grande partecipazione di devoti la prima domenica di settembre.